Page 24 - Amici ci Paco n.62 | 2016
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i consigli del veterinario
per la salute e il benessere dei nostri migliori amici
COME FAR DIVENTARE LA PASSEGGIATA UN MOMENTO EDUCATIVO E DIVERTENTE, IN TUTTA SICUREZZA.
Passeggiate all’aria aperta:
istruzioni per l’uso
Le giornate si stanno allungando, la temperatura am- bientale si è alzata... dottore, pensa che io possa co- minciare a fare qualche passeggiata all’aria aperta con Muf n, anche se non ha ancora terminato il ciclo delle vac- cinazioni?”
La giovane donna, fresca proprietaria di uno splendido La- brador chocolate di poco meno di tre mesi e già madre di tre bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni circa, mi os- servava speranzosa.
“Certo che può iniziare a portare a spasso il suo cucciolo – le risposi sorridendo -, l’importante però è rispettare alcune importanti regole”.
Contrariamente a quanto si sente generalmente affermare negli ambienti cino li, non è affatto consigliabile evitare di fare uscire di casa i cuccioli  no al termine del ciclo vacci- nale. L’ambiente esterno è una realtà che, molto diversa da quella racchiusa tra le quattro mura dell’appartamento in cui viviamo, risulta costituita di variabili come rumori, odori, traf co, esseri viventi appartenenti alla propria o ad altre specie animali, che rappresentano esperienze inizialmente nuove, ma che faranno un domani parte della quotidianità. Il cucciolo deve abituarsi gradualmente a questo mondo e imparare a conoscere giorno dopo giorno tutte queste si- tuazioni, per formare il proprio bagaglio esistenziale e im- parare così a vivere da cane. Inoltre, deve imparare a spor- care fuori, a passeggiare al guinzaglio, a seguire i propri familiari lungo le strade. Se lo terremo segregato in casa  no alla conclusione del ciclo delle vaccinazioni (che in certi casi può esaurirsi intorno ai quattro mesi di età o addirit- tura oltre), l’esposizione immediata a tali nuove esperienze potrebbe risultare altamente traumatizzante e ripercuotersi poi sulla sua psiche e sul suo modo di comportarsi con un impatto estremamente negativo, talora irreparabile. Per questo è importante e quanto mai auspicabile cominciare a farlo uscire, meglio se poco e spesso, facendo tuttavia attenzione ad alcuni aspetti: evitiamo le ore più fredde o più calde della giornata, impediamogli di leccare tutto ciò che trova per la strada, non portiamolo nelle aree verdi o co- munque nei luoghi dove possono essere passati topi e ratti, dif diamo dei cani che non conosciamo e che potrebbero essere potenzialmente malati. Bisogna aspettare, in buona
sostanza, a fargli fare “vita da cane” in maniera completa (includendo cioè anche la frequentazione delle aree dedi- cate), privilegiando nell’attesa uscite frequenti ma di breve durata nel corso della giornata. Meglio, tanto per citare un esempio di immediata comprensione, venti brevi passeg- giate quotidiane da un minuto ciascuna piuttosto che una lunga passeggiata al giorno da venti minuti  lati.
“Che bella notizia, dottore! In effetti avevo sentito dire an- che io che sarebbe stato più prudente tenerlo in casa  no al termine del ciclo vaccinale. Cominceremo a fare quattro passi all’aperto oggi stesso! Ci sono delle regole da seguire quando porto il cane per la strada o ai giardini? E quanto al guinzaglio e al collare, che cosa mi consiglia in merito? ” La prima cosa che deve tenere presente chi ha scelto un cucciolo per amico e compagno di vita è il rispetto delle re- gole imposte dalla legge. Se condotti all’aperto, così come nel caso di frequentazione di qualunque luogo pubblico, i cani (che, per inciso, devono essere altresì dotati di micro- chip e di conseguenza iscritti all’anagrafe regionale) devono essere provvisti – salvo diverse indicazioni - di guinzaglio o museruola. Inoltre, chi porta l’animale a passeggio dovreb- be avere sempre con sé un certo numero di sacchetti o ana- loghi contenitori per la raccolta dei ri uti solidi. Vigili urbani, guardie zoo le e autorità competenti possono richiedere a chicchessia un controllo in tal senso e comminare eventual- mente un’ammenda pecuniaria in caso di inadempienze. Uno dei primi insegnamenti da impartire per forza di cose a un cucciolo riguarda il camminare al guinzaglio, cioè quel dispositivo più o meno lungo che va agganciato al più tradi- zionale collare oppure – come sempre più spesso avviene da qualche tempo a questa parte – alla pettorina. Si dice che il guinzaglio rappresenti per il nostro beniamino con la coda il prolungamento del braccio di chi lo conduce, prova ne è che spesso il comportamento dell’animale (anche nei riguardi dei suoi simili) è diverso a seconda del fatto che sia agganciato o meno al guinzaglio. In commercio ne esisto- no diversi modelli: corti, lunghi,  essibili, allungabili, fatti dei materiali più diversi, ma l’importante è che siano funzionali ed ergonomici per chi poi deve utilizzarli. Qualunque sia la scelta compiuta, il cucciolo deve essere abituato con gra- dualità. Per insegnargli ad accettarlo volentieri, può essere
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Foto di Diana Lanciotti - www.dianalanciotti.it


































































































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