Page 13 - Amici ci Paco n.62 | 2016
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2)Come ci spieghi n dalle prime pagine, il tuo obietti- vo non è insegnare, ma condividere. Cosa pensi dei metodi di rieducazio- ne dei nostri cuccioli utilizzati spesso da quei presunti esperti che tu chia- mi teorizzatori e praticoni? E soprat- tutto come facciamo a riconoscerli,
Non mi piace criticare chi lavora in buo- na fede, pur sbagliando. Il problema si pone con chi lavora in malafede, e cerca di propinare teorie poco applicabili alla realtà e comunque al caso speci co, alla singola situazione. Con il mio libro ho voluto dissipare il fumo alzato da certi pseudoseperti, con tanta teoria ma poca o zero pratica: persone che raccontano storie, che pretendono di stabilire delle regole valide per tutti (per tutti i cani e tutti i proprietari), quando invece è im- possibile avendo a che fare con una ma- teria così dif cilmente schematizzabile e catalogabile come sono la mente del cane e dell’uomo. Sarebbe come voler regolamentare i rapporti tra genitori e gli, tra mogli e mariti... è impossibi- le. Per fortuna, come dice Demis, “ogni cane è un mondo a sé, da scoprire, com- prendere e amare”. Per quanto riguarda il riconoscere i pseudoesperti ed evi- tarli, credo che sia piuttosto semplice: basta vedere come si comportano con noi, più che con i cani. Se cioè cercano di farci sentire inadeguati, se si propon- gono come i detentori della Verità con la V maiuscola, se ci creano dubbi e in- certezze anziché fornirci delle soluzioni e, soprattutto, se non sanno metterci al centro del rapporto con il nostro cane: come, cioè, le persone che, guidate da un buon educatore, hanno in mano la chiave di volta per risolvere qualunque problema con il proprio cane. Un buon educatore deve essere una buona guida per noi, innanzitutto, e farci capire che i problemi dei nostri cani sono nostri problemi, che non sono i cani a sba- gliare, ma siamo noi, con i nostri sba- gli, con la nostra incapacità di capirli e farci capire, a indurli in errore. Se un cane sbaglia, la colpa è sempre nostra. Ma molti educatori, per non alienarsi le simpatie dei loro clienti, preferiscono tacere questa verità e addossare tutte le colpe ai cani. In realtà i cani sono mate- ria assolutamente e meravigliosamente plasmabile, e sono felici quando pos-
sono assecondarci. L’importante è che noi li mettiamo in condizione di asse- condarci, di far capire ciò che voglia- mo da loro, creando una comprensione reciproca.
come quello che detta regole a cui tutti devono attenersi, come colui che co- nosce “il segreto”.In realtà, come scri- vo nel primo capitolo de L’esperta dei cani... il segreto è che non c’è nessun segreto. Ci deve essere solo la voglia di capire e impegnarsi per migliorare un rapporto che non è mai così complicato come vogliono farci credere. La mente del cane è la cosa più lineare e traspa- rente che esista: siamo noi a compli- carci e complicargli la vita con tutte le storture e le sovrastrutture mentali che riusciamo a costruire.
quindi a evitarli?
parli subito di Paco, a cui hai dedicato dei libri e che è il simbolo dell’associazione di cui sei fondatri- ce, il Fondo Amici di Paco, appunto... Che cosa rappresenta per te Paco? E per i tuoi lettori?
Paco rappresenta la svolta della mia vita ma anche di quella di tanti animali e tante persone. Paco è il cane straor- dinario che ha saputo farmi capire (e mi ha aiutata a farlo capire a tante altre persone) quante sofferenze volontaria- mente o anche inconsapevolmente, e comunque sempre ingiustamente, in- iggiamo agli animali. È senz’altro gra- zie a Paco, agli insegnamenti che ci ha dato, se negli ultimi 18 anni, da quando cioè esiste il Fondo Amici di Paco, il rispetto e la considerazione verso gli animali hanno fatto così tanti progressi. Se ora sto puntando molto sull’impor- tanza dell’educazione dei nostri cani, è perché ho capito che dietro la decisio- ne di abbandonare un cane c’è troppo spesso l’incapacità di gestirlo, l’incapa- cità di capirlo, di farne “il miglior cane del mondo”, problemi che sfociano nel ri uto e spesso nell’abbandono.
3)
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care - nel breve e nel lungo periodo - i metodi di rieducazione dei cani che puntano a ignorare le loro richieste di attenzione?
Danni molto gravi, per cui spesso ci si deve rivolgere a un vero esperto (ed è qui che entra in scena Demis Bene- detti, a cui tante persone rassegnate o addirittura disperate si rivolgono come se fosse l’ultima spiaggia). Certe teorie erroneamente de nite gentiliste preve- dono tutta una serie di regole e di priva- zioni (dal non coccolare il cane quando lui ce lo chiede, all’ignorarlo quando si torna a casa e via di questo passo) che snaturano il rapporto con il nostro cane, lo privano di spontaneità e naturalezza, e ci inibiscono. Io stessa mi sono sentita inibita con uno dei miei cani perché per un po’ ho voluto seguire queste regole, e ho rischiato davvero di creare un rap- porto falsato, dove mi imponevo com- portamenti che non mi sono propri. E i cani, che hanno antenne sensibilissime sempre sintonizzate su di noi, sentono quando siamo insicuri, indecisi, poco convinti. E se non arrivano addirittura
Tra i cani che ci presenti, ci
Perché, secondo te, molti li-
bri di cino lia non presenta- no soluzioni pratiche ai problemi, ma solo tanta e tanta teoria e informazio- ni talvolta poco utili?
Io credo che sia per due motivi prin- cipali: un po’
per mancanza
di argomenti
5)
Che danni possono provo-
interessanti e suf cienti da riempire le pagine di un libro, e poi perché fa co- modo gettare fumo negli oc- chi, proporsi come il guru e il risolutore dei problemi,
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Istruttore ENCI dal 2007, da trent’anni Demis Benedetti si occupa dell’addestramento e dell’educazione dei cani ed è considerato uno dei maggiori esperti del settore.
La sua profonda esperienza, maturata anche nel settore dell’Utilità e Difesa e nello studio della psicologia della relazione tra l’uomo e il proprio cane, gli consente un approccio perso- nalizzato per la soluzione di casi anche dif cili o anche solo per supportare i proprietari a ge- stire al meglio il rapporto quotidiano con il pro- prio cane. Ha fondato e conduce personalmente New Thought, centro d’eccellenza nel settore
dell’educazione cino la, e RSV2000 Verona, la prima liale europea della so- cietà tedesca che fa capo a Helmut Raiser. Addestra cani per persone disa- bili e tiene seminari, conferenze e corsi teorico-pratici in Italia e all’estero. Il suo sito è www.newtgh.it.