Giorni fa abbiamo ricevuto da Cosetta Prontu del Rifugi I Fratelli Minori di Olbia un appello per Thelma, una cagnolina alla quale è stato riscontrato un megaesofago.
Di seguito potete leggere l’appello di Cosetta e le parole di Diana Lanciotti che, avendo salvato il proprio Joy affetto da megaesfago, da anni prende a cuore le sorti dei cagnolini affetti da questa patologia.Thelma è partita per il viaggio della speranza .
E così è cominciato il suo viaggio della speranza grazie alla meravigliosa Barbara ed Enrico di Verona, grazie al comandante Roberto Ciocca di Meridiana che ha fatto viaggiare la piccola in cabina, grazie alla meravigliosa mamma di Greta che è andata a prenderla a Linate.
Domani la piccola sarà trasferita alla clinica dove sarà sottoposta ad esami approfonditi tali da avere una diagnosi precisa ed una speranza per il suo futuro.
Sono profondamente commossa e grata alle persone che hanno permesso di dare una speranza a Thelma.
Ciao piccina, abbiamo fatto l’ impossibile per darti un futuro, ti ho salutato e tu mi hai leccato le mani. Che creatura stupenda che sei. Voglio rivederti in forma , voglio ancora stringerti a me come oggi quando ti ho lasciato, voglio ancora sentire il tuo nasino umido sul mio viso. Oggi sei andata incontro ad un futuro e mi auguro che il destino ti protegga, ti affido ad un Angelo, la mamma di Greta, ti affido ad una persona fantastica e unica, ti affido tutto il mio amore dolce creatura sfortunata.
Presto vi aggiorneremo.
LA SUA STORIA
27.08.2012 – La situazione di Thelma si è aggravata.
La piccolina non trattiene il cibo, dimagrisce. Siamo intervenuti con un sondino esofageo per l’ alimentazione. Nel contempo abbiamo consultato uno specialista in provincia di Piacenza. Le radiografie inviate non sono diagnostiche nel senso che da esse il dottore evince un caso di megaesofago ma non riesce a comprenderne il tipo e le caratteristiche per valutarne le possibile terapie mediche o chirurgiche.
Occorre un ESOFAGOGRAMMA con i dettami della radiologia: una serie di radiografie (dal momento iniziale e ogni mezz’ora fino ad ingestione nello stomaco del pasto) fatte dopo un pasto ingerito con soluzioni di contrasto dalla cagnolina.
Domani ricontatteremo il medico per un eventuale ed urgenza partenza nella clinica.
Solo allora possiamo dire il futuro di Thelma che allo stato attuale non è certo roseo. Piccola Thelma, un fiore appena sbocciato alla vita. Domani potremmo darvi maggior dettagli e che dire: speriamo che “l’ uomo con la bilancia” protegga THELMA.
So che le emergenze che noi affrontiamo sono tantissime e forse per tali situazioni dovremmo pensare anche all’eutanasia, ma, c’è sempre un ma….. Io so quando mi devo “fermare” , l’ho fatto tantissime volte, io non sono per l’accanimento terapeutico, mi sono fermata tantissime volte ma l’ho fatto nel momento in cui non c’era una possibilità di dignità per la creatura e nessuna cura avrebbe potuto donargli una vita normale. Ma, quando il Dio denaro è colui che comanda io non ci sto’, spaccherei il mondo per salvarli. Anche i cuccioli che si ammalano e che voi non leggete per i quali spendiamo tantissimo per salvarli dovremmo fermarci al primo segnale di gastro, quanto te li vedi morire tra le mani e lotti all’infinito per salvare l’unico della cucciolata rimasta, anche allora dovrei fermarmi e non sprecare soldi ed energie, la loro sopravvivenza è a un 50/60 per cento ma molti di loro si salvano. Certo sarebbe facile con 15 euro risolvere i problemi, avrei una vita serena e non a mendicare come sono costretta a fare continuamente per salvarli. Chiedere continuamente aiuti. Io sono per la vita e SOLO QUANDO NON C’è PIU’ DIGNITA MA SOLO SOFFERENZA MI FERMO, prima mai. Solo varcando quel cancello si puo’ capire il mio stato d’animo, la mia impotenza nel non poter fare di piu’, per ogni vita che mi lascia va via una parte DI ME , è UNA SCONFITTA UNICA.Thelma noi ci fermeremo quando per te non ci saranno speranze ma PRIMA MAI!!!!!!!!!!!!
21.08.2012 Una cagnolina tanto sfortunata.
Thelma è una cucciola che è arrivata da noi insieme ai suoi fratellini e, come tutti i cuccioli, noi li teniamo come “oggetti preziosi”. Lei, a differenza dei suoi fratellini, ha sempre avuto problemi. Vomito ogni volta che mangiava, dimagriva. L’abbiamo curata, ci ha tenuti con il “fiato sospeso” per tanti giorni ma nonostante tutte le nostre cure la sua situazione non migliorava. Abbiamo deciso di sottoporla a radiografie e il nostro sgomento è arrivato alle stelle: Thelma è una cagnolina con disturbo del mesaesofago!!!!
“Il megaesofago è un disturbo caratterizzato da una degenerazione della muscolatura esofagea che esita nella dilatazione atonica dell’organo; l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti con megaesofago è strettamente dipendente sia da una corretta diagnosi che dall’applicazione di una adeguata terapia di supporto. La complicanza che più frequentemente rende la prognosi infausta è la polmonite ab ingestis anche se anticipare l’evoluzione clinica della patologia è in ogni modo ostico; cani e gatti con megaesofago possono rimanere asintomatici o manifestare sintomi relativamente gestibili anche per prolungati periodi di tempo o, al contrario, presentare quadri sintomatologici talmente gravi da suggerire l’eutanasia. Nei soggetti affetti da megaesofago la prognosi rimane comunque riservata”.
A questo punto noi ci chiediamo, come potremo gestire una creaturina così delicata in un rifugio? Noi ci chiediamo che prospettive di vita potrà avere da noi? E chi potrà mai adottare una cagnina con questo enorme problema. Chi potrà aiutarla? E’ dolcissima e ti strappa il cuore, lei non sa che la sua vita è appesa ad un filo, ma noi ne siamo perfettamente coscienti!!!!!!!!!!! Crediamo nei miracoli, non ci siamo mai arresi e chissà che in un angolo di questo immenso mondo ci sia qualcuno che possa tendere una mano a Thelma!!!!!!!!!!! Thelma ha veramente bisogno di voi tutti. E poi perché arrenderci? E’ triste la nostra situazione, noi che ci trasmettiamo addosso i problemi immensi dei nostri tesori.
Grazie a chi ha aiutato Thelma e a chi vorrà aiutarla
Cosetta
Diana Lanciotti, fondatrice del Fondo Amici di Paco, appena letto l’appello ha voluto interessarsi personalmente del caso.
“Al mio Joy, all’età di circa un mese e mezzo, fu diagnosticato un megaesofago. A fare la diagnosi fu la veterinaria dell’allevatrice, che consigliò la soppressione. A suo dire Joy non sarebbe sopravvissuto o avrebbe comunque avuto una vita difficile. Per me fu un dolore immenso: avevo appena perso il mio Boris e Joy, che avevo incontrato solo una volta, mi aveva già fatto innamorare. Era già il mio Joy, e contavo i giorni che mi separavano dal portarmelo a casa. Fu una botta terribile. Mi documentai su internet e lessi solo cose molto brutte: il megaesofago veniva descritto come una patologia gravissima che porta sicuramente alla morte del cane che ne è affetto e provoca indicibili sofferenze. Telefonai al dottor Dalzovo, il nostro veterinario che da oltre vent’anni cura la nostra famiglia canina e felina. Lui mi disse che la situazione non era facile, ma che avrebbe voluto vedere Joy per emettere una diagnosi. Il 14 gennaio 2006 andammo a trovare Joy: il mio piccolino mi aveva vista solo una volta, ma sembrava che mi aspettasse, e tutto il tempo in cui restammo lì con lui non mi mollò per un solo istante. Daniela, l’allevatrice, mi porse la ciotola con la sua pappa, avvertendomi che di certo, poi, avrebbe vomitato. E invece Joy, dopo aver mangiato dalla ciotola che tenevo sollevata all’altezza del suo petto, non vomitò.”
Era ilsegno del destino. Racconta Diana che il dottor Dalzovo la prese in disparte e le disse chiaro e tondo: “Se non lo prende lei, Joy fa una brutta fine”.
Fu la molla che fece scattare la decisione.
“I primi mesi furono durissimi (mi avevano talmente terrorizzata che mi alzavo di notte per controllare che Joy respirasse), ma seguendo la cura prescritta dal dottor Dalzovo e seguendo particolari accortezze nella somministrazione della pappa il mio tesoro superò i primi mesi, i più difficili. Ogni tanto vomitava, ma col tempo gli episodi diminuirono con decisione. La cura durò qualche mese e, quando finì il cambio dei denti, Joy smise di vomitare.”
Basta vede le fotografie pubblicato sul sito di Diana e sulla rivista “Amici di Paco” per rendersi conto che Joy è cresciuto ed è vissuto sano, robusto, forte, felice.
“Da allora, da quando ho divulgato la mia felice esperienza con lui, ricevo almeno una volta la settimana lettere o telefonate di persone che hanno un cane a cui è stato diagnosticato il megaesfago e che, dopo aver fatto la spola tra vari veterinari, sentendosi dire le cose più terribili o consigliare interventi il più del volte devastanti e non risolutivi, mi chiedono un consiglio. I miei consigli, che pubblico nella rubrica del mio sito, riguardano le modalità di somministrazione della pappa ma non di certo una cura, che non mi sognerei mai di prescrivere.”
E’ qui che interviene il dottor Dalzovo che, negli ultimi anni, ha affrontato e risolto decine e decine di casi di megaesofago.
“E così ho deciso di aiutare Thelma e ho suggerito a Cosetta di rivolgersi al dottor Dalzovo. Ieri Thelma è stata visitata dal dottore, a Verona, il quale ha tranquillizzato Barbara, che aveva in affido temporaneo Thelma, alla quale ha prescritto una cura per almeno due mesi.”
Il Fondo Amici di Paco coprirà le spese veterinarie. L’importante è che per la crescita di Thelma vengano seguite con precisione le prescrizioni fatte dal veterinario e i suggerimenti di Diana pubblicati sul suo sito www.dianalanciotti.it (rubrica “La posta di Diana”, sezione “I nostri migliori amici”).
“So quanto è terribile vedere il proprio cane star tanto male e so che Joy sarebbe felice che, grazie a lui, io aiutassi Thelma e tanti altri cagnolini con la stessa patologia ad avere una vita sana e felice.”