ORDINANZA 3 ottobre 2005
Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressività di cani
La nuova Ordinanza del Ministero della Salute sulla “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressività dei cani”, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 2 dicembre, a dire il vero un po’ in sordina. L’attuale stesura ricalca l’Ordinanza Sirchia dello scorso anno (quella rivista in seguito alle numerose pressioni venute da cinofili, associazioni, tra cui il Fondo Amici di Paco, e veterinari), nella quale si riduceva sensibilmente l’elenco delle razze “potenzialmente pericolose” e si ridimensionava l’uso di guinzaglio e museruola, rendendoli contestualmente obbligatori solo nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto.
Nella nuova ordinanza, dall’elenco delle razze “a rischio di maggiore aggressività”, è stato eliminato, con parere favorevole dell’Istituto Superiore della Sanità, il Mastino Napoletano.Nell’articolo 1, l’Ordinanza vieta ogni tipo di addestramento inteso a esaltare l’aggressività dei cani e il rischio di maggiore aggressivita’ di cani pitbull e di altri incroci o razze di cui all’elenco allegato all’ordinanza, qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività, la sottoposizione di cani a doping, cosi’ come definito dalla legge 376 del 2000.
L’articolo 2 prevede l’obbligo per i proprietari dei cani, analogamente al Regolamento di Polizia veterinaria vigente (prevenzione della rabbia) di applicare la museruola o, in alternativa, il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in luoghi aperti al pubblico. All’interno dei locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto, invece, i cani dovranno indossare, come previsto dallo stesso Regolamento, sia la museruola che il guinzaglio.
Limitazioni al possesso e alla detenzione di cani sono previste per particolari categorie di soggetti. L’obbligo di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni causati da proprio cane contro terzi è previsto dall’articolo 3 per i possessori dei cani a rischio di maggiore aggressività indicati nell’Ordinanza.
I proprietari e i detentori dei cani a rischio di aggressività in elenco, che non intendono mantenere il possesso del proprio animale nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente ordinanza, debbono interessare le autorità veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di affidamento.
L’ordinanza non si applica ai cani in dotazione alle Forze armate, di Polizia, di Protezione civile, dei Vigili del fuoco.
Le razze, ora ridotte a 17, citate nell’art. 1, comma 1, lettera b), sono:
– American Bulldog;
– Cane da pastore di Ciarplanina;
– Cane da pastore dell’Anatolia;
– Cane da pastore dell’Asia centrale;
– Cane da pastore del Caucaso;
– Cane da Serra de Estrella;
– Dogo Argentino;
– Fila brasileiro;
– Perro da canapo majoero;
– Perro da presa canario;
– Perro da presa Mallorquin;
– Pit bull;
– Pitt bull mastiff:
– Pit bull terrier;
– Rafeiro do alentejo;
– Rottweiler;
– Tosa inu.
«Sono piuttosto soddisfatta di questa nuova ordinanza», dichiara Diana Lanciotti, fondatrice del Fondo Amici di Paco, l’associazione che per prima mise in luce gli eccessi dell’ordinanza Sirchia che due anni fa, con un giro di vite inconcepibile, aveva penalizzato ingiustamente i cani di quasi tutte le razze. «Si tratta di un’ordinanza che conferma l’equilibrio già introdotto con l’ultima ordinanza di un anno fa e, addirittura, riconosce a una razza storica come il Mastino Napoletano la “non pericolosità”, frutto di decenni di seria e cosciente selezione da parte degli allevatori italiani. Non sono invece molto d’accordo sul mantenere in ogni caso una lista di proscrizione, ma sarei più propensa a definire con maggiore precisione i limiti dell’addestramento e la prevenzione e le pene a carico dei proprietari di cani che ne stimolino in qualsiasi modo (o con l’addestramento, con l’isolamento, con la mancanza di socializzazione, ad esempio) le potenziali doti di aggressività. Ricordando, comunque, che anche un tenero barboncino, nelle mani di persone senza scrupoli, potrebbe diventare “pericoloso”, è fondamentale insistere sull’educazione e sulla sensibilizzazione. In definitiva direi che possiamo tirare un sospiro di sollievo e complimentarci con il Ministro Storace per aver mantenuto il testo dell’Ordinanza come già redatto, nonostante la pubblicazione sia avvenuta proprio a pochi giorni dall’aggressione a un bambino in Svizzera da parte di 3 pit bull appartenenti a una persona che si è dimostrata assolutamente incapace di poter gestire un cane. Episodio orribile che reintroduce, a mio avviso, l’ipotesi di un “patentino” per propretari di cani di determinate razze e la necessità di pene non severe, ma severissime, a chi sgarra.»