Recentemente in Toscana e in Friuli si sono verficate diverse scosse di terremoto e si è acceso il dibattito sul fatto che gli animali avvertano o non avvertano prima l’arrivo dei terremoti.
Sul numero 51 di “Amici di Paco” (per richiederlo: paco@amicidipaco.it) avevamo pubblicato un interessante articolo tratto dal sito di Legnostorto. Lo riproponiamo.Gli animali prevedono i terremoti?

La ricerca di studiosi e l’osservazione empirica dimostrano che gli animali, al contrario dell’uomo, sono in grado di avvertire in anticipo l’arrivo di catastrofi.

Terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, burrasche magnetiche, tuoni, ecc. sono fenomeni naturali che generano “infrasuoni”, ossia onde sonore con frequenza al di sotto della soglia inferiore (16 hertz) di udibilità dell’orecchio umano; sono onde lente e lunghissime e, come tali, quasi inarrestabili e senza barriere. È noto che gli animali, grazie ad organi di senso più affinati dei nostri, sono in grado di percepire onde infrasoniche che si propagano attraverso il terreno e “sentono”, prima di noi, l’evento naturale che avanza. Il “suono sismico”, oltremodo potente e cupo, li inquieta non poco e li mette in stato di agitazione e di paura che essi, con i loro suoni naturali, trasmettono poi agli altri animali per avvertirli che qualcosa di anomalo sta succedendo nel loro territorio. Questo spiegherebbe il fenomeno di “preveggenza” ad essi attribuito forse ingiustamente. Qualcuno infatti ipotizza che dagli animali venga avvertita l’influenza di onde elettromagnetiche piuttosto che infrasoniche.
Se così fosse, comunque è da accertare, l’approssimarsi di detti eventi potrebbe essere dedotto da un loro comportamento insolito ed ansioso. Alcuni di loro infatti mostrano evidenti segni di nervosismo anche con un anticipo di parecchi giorni rispetto al verificarsi dell’evento. Questi segnali, se tempestivamente e correttamente interpretati dall’uomo, potrebbero essere utili come preallarme per salvare la vita a migliaia di persone.
Testimonianze sul comportamento anomalo degli animali, prima di un terremoto, non sono una leggenda priva di fondamento: i ricercatori hanno, infatti, osservato reazioni riconducibili alla percezione e alla produzione di infrasuoni ed ultrasuoni in molte specie animali. Va comunque precisato che alcuni animali sono in grado di percepire gli infrasuoni ed altri invece gli “ultrasuoni” che sono vibrazioni sonore con frequenza oltre la soglia superiore di udibilità umana (c.20 kHz), o entrambi, anche se con differente sensibilità.
Fra gli animali che percepiscono gli infrasuoni ci sono: le balene, gli elefanti, gli ippopotami, i rinoceronti, le giraffe, gli alligatori, tanto per citarne alcuni fra i più noti. Tutti gli animali, il cui apparato acustico è in grado di percepire ed emettere infrasuoni, captano anche le vibrazioni prodotte da altri animali e le interpretano come un segno della presenza di branchi nelle vicinanze. Per l’istinto di conservazione poi reagiscono di fronte a quello che reputano essere un “pericolo generico” e quindi non necessariamente un terremoto. Non sono cioè in grado di distinguere una anomalia causata da un sisma intenso da quelle prodotte artificialmente dalle moltissime attività umane.
Fra gli animali che invece percepiscono gli ultrasuoni ci sono: i cani, i delfini e le balene che li usano per comunicare tra loro, i pipistrelli che li usano per “vedere” gli ostacoli mentre volano di notte, ecc. e i gatti che hanno una maggiore sensibilità per gli ultrasuoni e una minore per gli infrasuoni.
Gli storici scrivono che nel 373 a.C. gli animali, compresi ratti, serpenti, furetti, ecc., abbandonarono la città greca di Alicia qualche giorno prima che un terremoto la devastasse. Da allora, i racconti di simili avvenimenti su animali che percepiscono in anticipo l’arrivo dei terremoti si ripetono nella storia. Il nervosismo degli animali, in queste particolari circostanze, è stato anche segnalato in tv dal Prof. Giorgio Celli, etologo e grande conoscitore degli animali.
Il continuo susseguirsi di eventi sismici (c. 500.000 terremoti all’anno in tutto il mondo) che frequentemente scuotono in modo più o meno severo la Terra, stimola gli studiosi a ricercare il motivo di un insolito e strano comportamento degli animali per dedurre se in esso c’è la probabilità di associarlo ad una possibile premonizione sismica. Preavviso che consentirebbe di organizzare tempestivamente e più efficacemente tutti i provvedimenti atti a minimizzare, per quanto possibile, i danni materiali e soprattutto quelli in vite umane. Una tale corrispondenza è stata osservata ed esiste, ma la deduzione di una previsione certa resta tuttora impossibile in quanto mancano gli strumenti atti ad interpretare univocamente il comportamento animale.
I sismologi americani però sono scettici. Anche se ci sono stati casi documentati di strani comportamenti animali prima dei terremoti, la USGS (U.S. Geological Survey), ente governativo che fornisce informazioni scientifiche sulla Terra, dichiara che un collegamento specifico e “riproducibile” tra l’insolito comportamento degli animali ed un terremoto non è mai stato fatto. Gli animali reagiscono a molti stimoli: alla fame, alla difesa del loro territorio, al desiderio sessuale, ai predatori, ecc. per cui diventa complicato realizzare uno studio controllato per ottenere quel segnale d’allarme anticipato. «Ciò che abbiamo non è altro che un sacco di aneddoti» afferma Andy Michael, un geofisico dell’USGS. Negli anni ’70 l’USGS ha svolto alcuni studi sulla previsione basata sugli animali, «ma non è venuto fuori nulla di concreto» conclude Michael. Da allora l’ente non ha svolto ulteriori indagini su quella teoria. Tuttavia i ricercatori sparsi nel mondo continuano a perseguire l’idea.
Ci sono però molti casi, documentati, in cui gli animali hanno dato prove di premonizione.
Uno dei paesi più colpiti dai terremoti è la Cina, dove le devastazioni hanno causato la morte di innumerevoli vite ed hanno provocato seri danneggiamenti materiali.
Ecco cosa è capitato in una provincia della Cina occidentale, poco prima che giungesse il disastroso terremoto del Maggio 2008: migliaia e migliaia di rospi, come in fuga, invadono le strade di Mianyang, sita a poca distanza dall’epicentro – le zebre di uno zoo che cominciano a sbattere la testa contro la porta della gabbia – elefanti, tigri, leoni, pavoni e serpenti che si muovono dai loro covi, anche nel freddo dell’inverno, giungendo persino ad uccidersi per cercare una via di fuga e, naturalmente, non mancano le polemiche sul perchè le autorità cinesi non abbiano tenuto conto di questi segni premonitori per prendere delle misure.
A Nanning, una delle zone più soggette a terremoti ed una delle 12 città cinesi controllate da apparecchiature ad alta tecnologia, un team di scienziati ha sviluppato un nuovo metodo per predire i terremoti servendosi di serpenti i quali, fra tutte le creature esistenti sulla Terra, sembra siano i più sensibili ai terremoti ed in grado di percepire anzitempo, con anticipo fino a cinque giorni, l’arrivo di un evento sismico. In un Paese così vasto, sottoposto in maniera rilevante alle scosse sismiche, la scoperta è senz’altro di grosso interesse.
Dall’esame del comportamento di questi rettili è stata rilevata la loro capacità di percepire un tremito da 120 km di distanza ed oltre. Quando un terremoto è in arrivo, dicono gli scienziati, i serpenti si muovono dai loro nidi, anche nel freddo dell’inverno e se il sisma è di elevata entità arrivano persino a fracassarsi contro le pareti rocciose cercando una via di fuga. Con l’installazione di telecamere nei loro nidi si sono avuti dei miglioramenti nella capacità di prevedere i terremoti; tant’è che il sistema è stato esteso anche in altre parti del Paese per avere delle previsioni più precise sull’incombente terremoto.
Nel 1975 gli Ufficiali Cinesi ordinarono l’evacuazione di Heicheng, sita nella regione del Liaoning (Cina). Nel febbraio del 1975 avvenne il terremoto di magnitudo 7,3 Richter che viene citato come il primo terremoto realmente previsto. Si stima che l’allarme abbia salvato la vita di circa 150.000 persone; ne morirono solo (si fa per dire) oltre un migliaio. Secondo la versione iniziale delle autorità cinesi, la decisione di evacuare la regione fu presa dopo l’osservazione, da parte dei sismologi, di alcuni segnali ritenuti premonitori di scosse sismiche e cioè: spostamento degli equilibri della falda idrica, deformazioni geodetiche e comportamenti anomali di gatti ed altri animali domestici nei giorni precedenti la scossa. Soltanto una piccola parte della popolazione rimase danneggiata o uccisa. Se la città non fosse stata evacuata, si valuta che il numero di morti e infortuni avrebbe potuto superare i 150.000.
Nella tragedia e nella devastazione provocata dall’ormai famoso “tsunami” che colpì lo Shri-Lanka, c’è una curiosità che ha attratto l’interesse dei ricercatori. Il racconto di alcuni guardia-parco e l’osservazione delle persone impegnate nell’aiuto delle popolazioni indigene e dei turisti, ha escluso danni alla fauna selvatica. «Vediamo elefanti, antilopi e grossi felini, all’interno del parco», raccontavano i rangers, «ma non vediamo alcuna carcassa. Evidentemente gli animali hanno sentito il terremoto prima dell’uomo e si sono messi in salvo ritirandosi sulle colline».
Com’è noto, Istanbul è “in attesa” (come San Francisco) del suo big one che dovrebbe distruggere la città. Scienziati e studiosi stanno cercando di capire esattamente dove e quando questo terremoto, previsto di magnitudo 7,0 Richter, si verificherà. Un tale Kadir Sutcu, non esperto in materia, sostiene che egli è in grado di prevedere quando si verificherà un terremoto osservando le irregolarità di comportamento delle due colonie di formiche che egli tiene in casa. Il successo delle sue previsioni, con tale metodo, sarebbe confermato dal fatto di avere salvato migliaia di persone dopo averle avvertite, via e-mail, dell’imminente pericolo. Egli ha osservato che le formiche si muovono con grande difficoltà e cominciano a morire 24 ore prima del terremoto ed invita a iscriversi nella sua “mailing list “ in caso di bisogno. In effetti, egli ha previsto in tempo una scossa verificatasi nel giugno del 2008 e da allora gestisce una mailing list attraverso la quale avverte le persone che all’occorrenza vogliono essere avvisate con un congruo anticipo. Ha anche un sito internet, però solo in turco, per cui si omette il link.
Le segnalazioni dei proprietari di animali domestici descrivono gatti e cani che si comportano in maniera del tutto insolita prima di un terremoto: che abbaiano o gemono per nessun motivo apparente o mostrano segni di nervosismo o irrequietezza.
La proprietaria di un cane racconta che il giorno precedente del terremoto del Friuli del Maggio 1976, il suo cane si scavò una grande buca dove si rifugiò per tutta la notte precedente il terremoto fino al dopo terremoto del giorno successivo, nonostante tutti i tentativi di farlo uscire. La gatta, invece, scappò al mattino e ritornò in casa solo dopo 3 giorni. Si racconta anche di cavalli e vitelli che non vollero rientrare nelle loro stalle e di cani e gatti che fecero di tutto per abbandonare le abitazioni dei loro padroni, distrutte poi dall’arrivo del sisma.
Altre testimonianze arrivano dal Giappone dove prima di alcuni forti terremoti aumentò la pescosità di fiumi e laghi e dove, in pieno inverno, si videro vermi e serpenti fuoriuscire dalle tane per poi morire dal freddo precedendo di poco l’arrivo di una scossa.
In un pollaio, in una notte quieta, si sentono inspiegabilmente starnazzare galline, estemporanei chicchirichì e coccodè che precorrono un successivo grosso sussulto del terreno.
Oscar Grazioli (veterinario, scrittore e collaboratore del quotidiano Libero) scrive in un articolo: «Alcuni animali hanno i sensi più sviluppati dei nostri. I cani, per esempio, quando sta per arrivare un terremoto, si agitano e cominciano ad abbaiare. Un altro esempio potrebbe essere quello dei cavalli; anch’essi, infatti, si agitano prima di un evento naturale», e conclude: «Se vedessi il cane ululare e cercare di uscire d’improvviso una notte, un giro fuori a fumare una sigaretta lo farei volentieri.»
Giovanni Fronte – Il Legnostorto (www.legnostorto.com)

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