IL FONDO AMICI DI PACO AUGURA BUONA PASQUA A TUTTI… ANCHE AD AGNELLI E CAPRETTI
Per il dodicesimo anno il Fondo Amici di Paco lancia un appello contro la strage perpetrata ai danni di milioni di agnelli e capretti che per Pasqua finiscono sulle tavole degli Italiani.«L’amore e il rispetto per gli animali sono valori in forte crescita, nella nostra società», dichiara Diana Lanciotti, fondatrice e presidente onorario del Fondo Amici di Paco. «Eppure come a ogni Pasqua, in nome di un’usanza di secoli fa, che aveva una logica in quanto non esistevano molte alternative alla carne, anche quest’anno si ripeterà la solita strage di agnelli e capretti. Una tradizione atroce, insensata, anacronistica che, nonostante il trascorrere del tempo e l’aumentato grado di acculturazione, molti credono di dover ancora osservare. In realtà nessuno ha mai stabilito che per onorare il Signore si debbano cuocere in forno o rosolare in padella le carni tenere, delicate e INNOCENTI di tanti cuccioli di pecora e di capra. Così come, del resto, mai nessuno ha dimostrato che sia nostro diritto uccidere animali in genere per cibarcene. Non ha nessun senso far nascere dei poveri animali per sacrificarli all’altare non più della religione, ma della pura e semplice ingordigia, o della pigrizia mentale. Spesso mi sento dire, da chi scopre che non mangio carne né pesce: “Ma allora che cosa mangi? Che cosa si può far da mangiare, senza la carne?” Si tratta spesso di pigrizia mentale e di abitudinarietà. Basterebbe riflettere un po’, invece, e rendersi conto che, se solo ci sforzassimo, riusciremmo a modificare le nostre abitudini alimentari senza rimetterci in salute ma, anzi, migliorandola. Senza parlare degli aspetti etici, ambientali e sociali sui quali la scelta di non mangiare carne inciderebbe positivamente: maggior rispetto per la vita sotto qualsiasi forma, minore inquinamento e minore deforestazione causati degli allevamenti intensivi, maggior disponibilità di cereali per l’alimentazione umana, quindi maggiore possibilità di sfamare le popolazioni più povere, eccetera. Sono sicura che se i bambini mettessero in relazione il pezzo di carne che hanno nel piatto con l’animale dal quale proviene sarebbero in grado di fare delle scelte molto più consapevoli. Invece mai nessuno li spinge a questa riflessione. E così si perpetua l’ipocrisia fomentata da tante campagne pubblicitarie che vogliono far credere che portare in tavola carne o salumi sia un momento di festa, anziché la sconfitta del rapporto di rispetto e comprensione tra uomini e animali. Un rapporto che dovrebbe vedere l’uomo responsabile nei confronti delle altre creature.»
Che cosa ne pensi, Diana, del recente scandalo della carne di cavallo usata per hamburger e ravioli al posto della carne bovina?
«Ne penso che più che uno scandalo è una grande e vergognosa ipocrisia. Tutti, in primis gli inglesi, si scandalizzano perché, per spendere meno, certe ditte (anche se asseriscono, e magari è vero, di essere state truffate dal fornitore di carni) mettono la carne di cavallo al posto di quella di manzo nei tortellini, negli hamburger, nelle lasagne. Per gli inglesi è un grosso scandalo, perché il cavallo per loro è un animale quasi sacro, inviolabile, e mangiarlo diverrebbe una sorta di cannibalismo. E però mangiare mucche no? Che differenza c’è tra una mucca e un cavallo? Ecco perché parlo di ipocrisia: ci si scandalizza perché si mangiano i cavalli, ma non si batte ciglio se si mangiano i vitelli o i manzi. Ancor meno i polli, i conigli. O gli agnelli a Pasqua. Ma perché questa differenza? Non sono tutti esseri viventi come noi, e come noi meritevoli di vivere dignitosamente e non essere allevati in modi barbari per finire nei piatti di chi magari ha il colesterolo alle stelle e farebbe bene a non mangiare carne? Comunque, se questa frode serve per alzare il velo dalle porcherie che stanno dietro l’allevamento di animali e la produzione di carne e derivati, ben venga. In Gran Bretagna nel giro di pochi giorni la quota dei vegetariani è aumentata del 6 per cento. Tutto sommato in tutta questa faccenda un risvolto positivo c’è.»
La campagna “Buona Pasqua anche a loro”, riproposta come ogni anno dal Fondo Amici di Paco, mostra un agnellino e un capretto e riporta un testo che induce alla riflessione: “Per festeggiare la Pasqua non c’è bisogno di sacrificare milioni di agnelli e capretti. Quest’anno, non metterli nel piatto! Fai che sia una buona Pasqua anche per loro. Sarà una Pasqua migliore anche per te.”
Fino a sette anni fa la campagna era “firmata” da Paco, l’ex re della strada testimonial del Fondo Amici di Paco, la cui storia è narrata nei libri “Paco, il Re della strada”, “Paco. Diario di un cane felice” e “In viaggio con Paco”, scritti da Diana Lanciotti. Tre long seller di… cultura canina, che hanno venduto migliaia di copie e continuano a essere considerati dei veri cult dagli amanti degli animali.
La campagna, pubblicata sulla rivista “Amici di Paco” e dalle testate che aderiscono all’iniziativa, è stata realizzata gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti, sotto la direzione creativa di Diana Lanciotti.
Quest’anno, grazie all’impegno dell’Ufficio Diritti Animali di Milano, ha avuto il patrocinio della Provincia di Milano che, mostrandosi attenta alle problematiche animaliste, ha voluto contribuire alla diffusione del messaggio in essa contenuto.
«E da due anni c’è anche un altro modo di promuoverla. L’idea è di una nostra sostenitrice della Liguria, che l’anno scorso e anche quest’anno (riscuotendo grandi consensi) ha personalmente pagato una campagna affissioni nel comune di Savona con la nostra campagna di Pasqua. E’ un modo di sostenerci alternativo ma molto importante.»
Sul tema delle scelte alimentari, di Diana Lanciotti uscirà prossimamente il libro: “La vendetta dei broccoli” (Paco Editore), un “giallo vegetariano” ad alta tensione. Una storia intrigante, stupefacente, macabra, irriverente, ma anche ironica e divertente, ambientata nel mondo dell’alta gastronomia. Un libro insolito, ricco di colpi di scena ma anche di spunti di riflessione, dalla parte degli animali.
La pubblicazione del libro, che doveva uscire lo scorso anno, per problemi distributivi e di salute dell’autrice è slittata in avanti.
«Ma ora va meglio e presto tutti i miei lettori che lo aspettano saranno accontentati.», ci rassicura Diana.
Paola Cerini (da Amici di Paco n° 53)