A sedici anni è scomparso Paco, l’ex “re della strada” ispiratore e testimonial del Fondo Amici di Paco, l’associazione che da anni aiuta i cani e i gatti senza famiglia di tutta Italia.
Se n’è andato con la dignità che l’ha sempre contraddistinto in vita, una vita iniziata in strada ma continuata sotto le luci della ribalta e, soprattutto, sotto il calore dell’affetto dei suoi cari e di tutti i sostenitori che da anni seguono con ammirazione le gesta di questo simpatico trovatello che, con la sua grande personalità, ha saputo imprimere una svolta all’esistenza di tanti suoi simili ma anche di tanti umani. Ora riposa nella terra che tanto amava, la Sardegna, sotto un corbezzolo che aveva scelto come “residenza estiva”.È davvero un grave lutto quello che ha colpito non solo la famiglia adottiva di Paco, ma tutti gli amanti degli animali, le persone sensibili e generose, quelle che lui chiamava gli “amici di Paco”. Persone che, dopo aver letto la storia di Paco, narrata nel libro “Paco, il Re della strada“ scritto dalla sua mamma adottiva Diana Lanciotti, hanno scoperto la barbarie dell’abbandono, un fenomeno fino a prima poco conosciuto e comunque tenuto sotto silenzio dai media. Ma da quando Paco, attraverso la sua storia appassionante, commovente ma anche divertente ha lanciato le sue accuse contro una società che si definisce umana ma a volte si sporca le mani con le azioni più disumane, migliaia di persone hanno aperto gli occhi su una realtà vergognosa e deciso di dire basta alle infamie che ogni giorno si perpetrano ai danni delle creature innocenti che ipocritamente ci ostiniamo a definire “i nostri migliori amici”. Fingendo di dimenticare che l’amicizia si ripaga con l’amicizia, non con la crudeltà.
E così Paco, grazie al suo esempio, ha saputo scuotere le coscienze, coagulando intorno a sé e all’associazione che ha preso il suo nome l’affetto, la stima e la voglia di agire di tante persone che attraverso lui hanno trovato il modo di fare concretamente del bene al prossimo, intendendo per prossimo anche i nostri “fratelli minori”, gli animali.
“Lo spettacolo è finito, per Paco, e per noi si chiude un capitolo fondamentale della nostra vita”, scrive Diana Lanciotti nel suo commosso ricordo di Paco sul sito www.amicidipaco.it. “Non pare vero. Lo sapevo che sarebbe successo, l’avevo dato per perso già altre volte, eppure ora che è successo ha quasi dell’incredibile. Dire che Paco non c’è più sembra una menzogna. Crudele, cinica. Lui che ci ha insegnato tanto dell’amore dei cani per gli umani, lui che è stato un simbolo, una luce, una guida, che ci ha condotti nei meandri sconosciuti del mondo del randagismo e della crudeltà umana verso gli animali. Lui, quel cane lì, quel cane straordinario, non c’è più. Lui, il grande Paco, era mio, era di Gianni, ma era anche di tutti i suoi “amici” che lo amavano e lo sostenevano. Mancherà a tanti, lo so, non solo a noi.”

Ma ripercorriamo insieme la vita straordinaria di questo cane che, da randagio, ha saputo diventare il “Paco nazionale”, il beniamino di grandi e piccini e il simbolo del riscatto e della speranza per tantissimi cani e gatti meno fortunati di lui.
Il 7 marzo 1992 Paco viene adottato al canile di Verona dove era rinchiuso dopo mesi di vita randagia. Potrebbe trattarsi di un’adozione come tante, se non fosse che ad adottarlo è Diana Lanciotti, giornalista e scrittrice, che ama appassionatamente gli animali. Quell’incontro segnò la svolta, per Paco ma anche per Diana e il marito Gianni Errico che proprio grazie a quell’incontro scoprirono la realtà dell’abbandono e decisero di aiutare i cani e i gatti meno fortunati di Paco.
“L’ho incontrato per la prima volta nl febbraio 1992”, racconta Diana. “Lui se ne stava dietro le sbarre di una prigione, cioèdi un canile, e io, ignara di quello che mi aspettava, passavo in cerca di un cagnolino da portarmi a casa. Fu amore a prima vista e l’inizio di una nuova vita, per Paco, ma anche per me e mio marito. Una vita che è cambiata grazie a questo incontro, che ci ha messi di fronte alla tremenda e assurda realtà del randagismo.”
A Paco, alla sua storia, alla loro storia, Diana dedica il libro “Paco, il Re della strada”, una denuncia accorata e appassionante del randagismo sotto forma di appassionante romanzo, dove Diana immagina la vita di Paco prima del fatidico incontro al canile. Il libro ha da subito (e ha tuttora) un successo formidabile, tanto da diventare anche testo di narrativa scolastica (Mursia Scuola -Elemond Mondadori), adottato ogni anno in numerosissime scuole italiane.
In concomitanza con l’uscita del libro, nel 1997, Diana e Gianni fondano il Fondo Amici di Paco, che inizia a sostentarsi con i diritti d’autore di “Paco, il Re della strada”.
Il Fondo Amici di Paco promuove negli anni numerose iniziative per la tutela dei cani abbandonati o maltrattati e per la diffusione dei valori del rispetto e della comprensione verso tutte le specie viventi (uomini e animali), diventando una delle associazioni di punta dell’animalismo nazionale, e una delle più amate e considerate dal pubblico e dai media, anche perché ogni iniziativa viene condotta con equilibrio, secondo il motto “persuadere con dolcezza”. I fondi raccolti grazie alla solidarietà di migliaia di sostenitori in tutta Italia vengono devoluti in sostegno ad attività di prevenzione del randagismo, diffusione del messaggio di amore e rispetto verso gli animali, aiuto ai rifugi che accolgono i cani e i gatti abbandonati.
Da allora Paco è diventato il simbolo di tutti i cani abbandonati e il Fondo Amici di Paco, grazie alla figura mitica e simpatica di questo coraggioso cagnolino, diventa un’associazione molto attiva e molto seguita. Numerose le attività di sensibilizzazione condotte in nome di Paco, che ne è protagonista e promotore: spot tv e radio contro l’abbandono, campagne educative, premi letterari per sensibilizzare i giovani, la rivista “Amici di Paco” (il trimestrale diffuso in più di 12.000, copie a numero, dove Paco ha una seguitissima rubrica “La posta di Paco”, che riceve oltre 10.000 lettere tra posta su carta ed elettronica), altri due libri sulla sua storia (“Paco. Diario di un cane felice” e “In viaggio con Paco”), la casa editrice Paco Editore.
Paco è il protagonista di uno spot tv e di un comunicato radio contro l’abbandono, mandato in onda sulle reti RAI e Mediaset e sulle radio nazionali e locali e della campagna stampa che riprende il tema dello spot e del comunicato radio: “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai”.
L’approccio con cui il Fondo affronta gli argomenti legati al randagismo e ai diritti degli animali è sempre equilibrato e moderato, secondo il concetto “persuadere con dolcezza”: nessun tono urlato, nessun pugno nello stomaco, ma messaggi “dolci” che invitano a riflettere. Proprio come è nello stile di Paco (e di Diana).
Nel 1998 nasce la rivista “Amici di Paco”, il trimestrale di informazione del Fondo Amici di Paco, distribuito in 12.000 copie in tutta Italia e letto da 40/60.000 persone a ogni numero. La rivista, amatissima dai sostenitori di Paco, è il luogo d’incontro per tutte le persone che amano gli animali e attraverso la figura mitica di Paco desiderano fare qualcosa per aiutarli.
Dal 1999 Paco diventa anche il protagonista e animatore del Calendario di Paco, ormai diventato un oggetto di culto per tutti gli amanti degli animali che, acquistandolo, danno una mano a Paco a dare una zampa ai suoi simili meno fortunati di lui.
Nel 1999 Diana e Gianni, ovviamente con Paco, fondano la Paco Editore, l’unica casa editrice no-profit che pubblica libri che hanno contenuti molto vicini alla missione del Fondo Amici di Paco, di diffondere cioè il rispetto e la comprensione verso gli animali. Ovviamente il ricavato sia dei libri che del Calendario di Paco, così come dei gadget venduti attraverso la rivista o il sito www.amicidipaco.it, serve a finanziare le attività dell’associazione.
E con questa etichetta Diana Lanciotti pubblica ora tutti i suoi libri, sia quelli dedicati agli animali (finora 6, di cui 2 fotografici) che i romanzi (“Black Swan-Cuori nella tempesta” e “White Shark-Il senso del mare”), proprio per continuare ad aiutare gli animali anche attraverso la sua vocazione letteraria.
Nel 2000 nasce il Premio Letterario Nazionale Fondo Amici di Paco, un’importantissima iniziativa di sensibilizzazione, che ogni anno coinvolge gli studenti delle scuole medie. Il concorso è legato al libro “Paco, il Re della strada”, un libro che gli insegnanti giudicano educativo e capace di far riflettere senza pugni nello stomaco, ma con il sorriso sulle labbra, un fondamentale strumento di riflessione sui temi dell’amore, del rispetto e della solidarietà verso gli animali. La partecipazione media ogni anno è di 10.000 studenti da tutta Italia.
Parlando di Paco, poi, non si possono non menzionare le tantissime campagne per i diritti degli animali e l’educazione dei proprietari. Anni fa ottenne grande successo la campagna del Fondo Amici di Paco contro i “maltrattamenti legislativi” ai danni dei possessori di cani (cioè contro tutti i divieti e le sanzioni inique a cui i proprietari di cani sono sottoposti), ed è grazie a quella campagna che si è giunti a una maggiore tolleranza verso gli animali e all’apertura di spiagge ed esercizi pubblici accessibili ai cani. L’iniziativa è stata affiancata dall’operazione “Cane educato, cane rispettato” per responsabilizzare i proprietari e favorire una convivenza civile e un maggior rispetto verso gli animali.
Nel 2002 il Fondo Amici di Paco ha raccolto oltre 32.000 firme per la richiesta di pene più severe contro i maltrattamenti degli animali, ottenendo dal Parlamento una legge, varata nel 2004, che colpisce severamente i reati di maltrattamento e abbandono.
Con la campagna “Non siamo giocattoli”, Paco è sceso in campo ogni Natale contro gli acquisti o le adozioni incaute di cani/regalo, che poi, una volta cresciuti, vengono abbandonati. Così come successe a lui.
E, naturalmente, a fianco di tutte le importanti iniziative di sensibilizzazione, Paco non ha mai scordato di aiutare concretamente i suoi simili meno fortunati di lui. Infatti, grazie alla generosità dei suoi sostenitori, ogni anno il Fondo Amici di Paco può donare ai canili e ai gattili oltre 200.000 pasti e sostenere importanti campagne per la prevenzione antiparassitaria e le vaccinazioni nei rifugi, donando prodotti specifici e medicinali, per migliorare le condizioni dei cani e gatti e incentivarne le adozioni.
Insomma, è tantissimo e non si può raccontare in poche righe tutto quello che questo cagnolino straordinario e generoso ha fatto durante la sua vita. Un cane a cui va la riconoscenza di tanti.
“Grazie”, scrive Diana rivolgendosi a Paco, nel suo sito www.dianalanciotti.it. “per averci fatto capire che quando si può è giusto e bello aiutare chi soffre. Grazie per averci fatto scoprire tante persone meravigliose che dedicano tutto il loro cuore e le loro energie ad accudire bestioline rifiutate da umani disumani. Grazie per averci permesso di aiutare in questi anni migliaia e migliaia di cani e gatti a stare meglio e a trovare una famiglia.”
E ora il Fondo Amici di Paco, raccolta l’eredità di Paco, continuerà a fare ancora e sempre di più per realizzare il sogno di Paco e di Diana e di tutti gli “amici di Paco”: e cioè che fenomeni vergognosi come l’abbandono e i maltrattamenti ai danni degli animali vengano debellati da una società che si reputa civile. Magari proprio attraverso Tommi, il cagnolino adottato da Diana e Gianni dopo la scomparsa di Paco.
“Siamo andati al Rifugio “per vedere””, scrive Diana sul sito _L382 , “pensando che dopo Paco difficilmente sarebbe scoccata presto un’altra scintilla. E, invece, è scoccata. Dentro una gabbietta dell’infermeria di quel rifugio, dove 700 cani sono accuditi con straordinario amore da persone meravigliose, c’era uno scriccioletto di cane di un mese e mezzo, mollato la vigilia di Natale davanti al cancello del rifugio in un sacco di iuta, insieme ai suoi tre fratellini. Un’altra delle tante buone azioni che gli umani compiono sotto Natale. Quando tutti siamo più buoni. E in mezzo a tutti quei cani non più voluti e a quelle persone che nonostante tutto sanno renderli felici, ho capito che la vita DEVE andare avanti. Che c’è sempre qualcuno che ha bisogno e che sarebbe ingiusto non rispondere al richiamo. Ed ecco che là c’era quel cosino di due chili, mollato esattamente due giorni prima che Paco ci lasciasse. Non ne avevamo davvero l’intenzione, eppure Tommi ora è con noi, desideroso di affetto e di una vita dignitosa che qualcuno voleva negargli. E noi siamo pronti a darglieli, in ricordo del nostro straordinario Pachino. Che non c’è più ma vivrà sempre nei nostri cuori.”
E chissà, chissà che non tocchi proprio al piccolo Tommi, adottato al Rifugio dei Fratelli Minori di Olbia, in quella terra che Paco amava e dove ha voluto restare per sempre, ricevere il testimone e perpetuare le gesta di quel grande cane che è stato Paco. A noi piace pensare che possa essere così.

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